martedì 28 gennaio 2020

Antonella Ferri




INTERVERRANNO:

- Antonella Ferri
- Francesca Testa (
Frà Cabeza), vicepresidente Associazione Culturale "L'Anguilla"
- Vincenzo Villarosa, Sociologo, Redattore Mardeisargassi



mercoledì 4 dicembre 2019

3 ANNI MARDEISARGASSI 25 ANNI MINIMUM FAX



Buon compleanno anguille!
invita tutti gli amici e i lettori a unirsi ai membri della redazione per il 3° compleanno del giornale, una serata evento straordinaria tra arte, letteratura e musica.
E siccome non c’è modo migliore di festeggiare che in compagnia, la minimum fax ha scelto #Napoli 
e la nostra associazione per celebrare i 25 anni della casa editrice.
Ospite d’eccezione,
autore di romanzi e poesie tradotti in tutto il mondo. Lettore scenico per il teatro, Scarpa intratterrà gli ospiti con le filastrocche del suo celebre libro “Una libellula di città”.
A far da cornice, la musica degli 
                                               Archetipo Ensemble
 formazione acustica da molti anni presente sulla scena nazionale e internazionale con il suo repertorio di melodie mediterranee.
Sarà presente, inoltre, l’attivista 
Mina Welby, presidente dell’ Associazione Luca Coscioni
perché crediamo nei diritti civili e nella necessità di ribadirne il valore ad ogni occasione.
Appuntamento per il 17 dicembre, ore 19.00, presso lo Slash Plus. Ingresso libero. La serata avrà scopo di raccolta fondi.

lunedì 25 novembre 2019

Antonio Talia




Statale 106” è un viaggio di 104 chilometri su una strada a doppio senso, stretta tra le acque del mar Jonio e le pendici dell’Aspromonte: il percorso da Reggio a Siderno dura solo un’ora e mezza di auto, ma dalla Calabria si ramifica attraverso cinque continenti e oltre quarant’anni di crimini. Quello di Antonio Talia per minimum fax è un reportage lucido e pieno di rabbia, un’immersione nel male che ha il sapore della verità, da tutti conosciuto con il nome di ‘ndrangheta.

Già presentato presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e il Teatro Franco Parenti di Milano alla presenza del Sindaco Beppe Sala, 
“Statale 106” ha scelto
 Mar dei Sargassi 
per raccontarsi Napoli nel corso di una serata-evento che vedrà protagonisti, tra gli altri, il Primo Cittadino Luigi de Magistris, l’Assessore Alessandra Clemente e lo scrittore-sceneggiatore Maurizio Braucci.
L’appuntamento è per il 10 dicembre alle ore 17:45 presso il PAN Palazzo delle Arti Napoli.

domenica 24 novembre 2019

Fondazione Premio Napoli




Ultimo appuntamento, in Fondazione Premio Napoli, del ciclo di “Incontri ravvicinati d’Autore” per il progetto procidano di Children’s Literature «Il mondo salvato dai ragazzini», ideato dall’Associazione culturale Kolibrì: martedì 26 novembre alle 17.30, ospite presso la sede di Palazzo Reale, lo scrittore, educatore ambientale e narra(t)tore Luigi D’Elia, autore con lo scrittore Francesco Niccolini e il disegnatore Simone Cortesi del graphic-novel di formazione Aspettando il Vento (Becco Giallo Edizioni). Dialogheranno con lui il Presidente della Fondazione Domenico Ciruzzi, Paola Villani (Università Suor Orsola Benincasa) e Donatella Trotta (Presidente Associazione culturale Kolibrì)



lunedì 4 novembre 2019

Antonella Ferri





















Slash Plus
Napoli,via Vincenzo Gemito,20



...Quando ho avuto tra le mani il libro Diario di bordo. Un anno di scuola in carcere nei pensieri di una prof e degli studenti della classe accanto di Antonella Ferri, nelle librerie grazie a Tullio Pironti editore (2019), ho pensato a un denso e articolato saggio a più voci intorno al problema della devianza sociale e dell’educazione scolastica per gli adulti 
all’interno di un’istituzione totale
rappresentata dall’universo carcerario.
Sin dalle prime pagine, invece, mi sono accorto di trovarmi alle prese con un’opera anomala, che sfugge alle usuali classificazioni editoriali, perché vuole esprimere e far comprendere, più che descrivere, la complessa e contraddittoria realtà delle storie di vita da cui riprende i flussi di coscienza raccolti
in una forma letteraria più che saggistica...

Vincenzo Villarosa - www.mardeisargassi.it

sabato 2 novembre 2019

Marco Perillo








Martedì 12 Novembre ore 18,00

Napoli Libreria Feltrinelli piazza dei Martiri


Agnese Palumbo.

Letture di Gianni Caputo

mercoledì 9 ottobre 2019

Roberto Giardina





Vive dal 1986 in Germania, è corrispondente per «QN» («Il Giorno», «Il Resto del Carlino», «La Nazione») e Italia Oggi e ha seguito, giorno dopo giorno, gli avvenimenti lungo il Muro e nell'Europa dell'est.È autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in Germania, Francia, Spagna. In Germania è uscito Guida per amare i tedeschi, Anleitung die Deutschen zu lieben (Argon e Goldmann), Complotto Reale (Bertelsmann), In difesa delle donne rosse (Argon), Hundert Zeilen e Berlin liegt am Mittelmeer (Avinus Verlag).Il suo dramma “C'era un muro” è andato in scena a Prato.



Il 13 agosto 1961 nacque il Muro che divise Berlino e il mondo, e prese tutti di sorpresa. In realtà, tutti tirarono un sospiro di sollievo. Non si sarebbe tornati a morire per Berlino. Da quel giorno, si iniziò a morire a Berlino.
La storia del muro di Berlino è la storia della Guerra fredda, dalla sconfitta del Terzo Reich, dal ‘45 a quasi la fine del XX secolo. La barriera in cemento di pessima qualità tagliava una metropoli di tre milioni di abitanti e come una cicatrice segnava il nostro mondo, e ciascuno di noi.Ed è una storia di uomini e di donne, divisi dal muro. Non solo a Berlino. Quanto a lungo resiste un amore se non ci si può vedere? E una nazione, un popolo, rimane unito se è diviso per quasi mezzo secolo? Persino la lingua lentamente cambiò al momento del crollo nel 1989 già esisteva un vocabolario per intendersi tra tedesco dell’Ovest e tedesco dell’Est. Parole contaminate dal russo da una parte, dallo slang americano dall’altra. Due parti separate dal muro che si allontanarono anche nel tempo. Berlino Ovest era una vetrina della società opulenta e moderna. Berlino Est imprigionata nel passato, agli anni Cinquanta, silenziosa, respirava un’altra aria, impregnata di carbone e di benzina mal raffinata. Nel libro si parla molto di spie, di uomini e donne che tradivano, giocavano su due fronti, per amore, per denaro, per vendetta o rivalsa, spesso non sapevano neanche loro il perché. Era la condizione in cui si viveva, costretti ogni giorno a dover compiere una scelta. Se la scelta era impossibile, si cadeva in trappola.
Diarkos Editore

venerdì 20 settembre 2019

Isaia Sales



Isaia Sales

dialoga con

Gianfranco Nappi
Direttore rivista Infiniti Mondi

Raimondo Vadilonga
Avvocato

partecipano

Fulvio Frattasio
Pres.C.S. “G. La Pira San Giorgio a C.

Antonio Daniele
Pres.Ass. La Città Flegrea – Pozzuoli

Modera
Ciro Biondi
Giornalista






24 Settembre ore 17,00

Complesso Turistico Agave

Pozzuoli

lunedì 26 agosto 2019

Christopher Legrady





Christopher Legrady da ragazzo sognava di essere molte cose, ma di certo non uno scrittore.
Sin dai tempi della scuola è sempre stato un tipo con la testa tra le nuvole, sempre a sognare ad occhi aperti e costruire mondi impossibili nella sua mente. Conclusi gli studi si è ritrovato a guardare di più se stesso e a scoprire una passione che lui stesso non aveva capito di avere finché, quasi per gioco, non si è messo alla scrivania con carta e penna e ha cercato di rendere un po’ più reale ciò che viveva solo nella sua testa. Ora ha venticinque anni e vive a Budapest, in Ungheria.







Il cielo limpido e luminoso, Raech ed Ashlee della specie dei cinerei, stanno volando sopra la foresta. L’improvvisa carenza di animali e la scoperta di un attacco degli umani a un loro villaggio, li mette in allarme. Forti e impavidi decideranno insieme ad altri cinque amici di specie diverse di scoprire cosa sta succedendo. Raech, Ashlee, Jessie, Elizabeth, Tommy, Max e Sarah scopriranno villaggi distrutti e nuovi robot creati dagli umani. Lotteranno contro belve feroci. L’autore ci trasporta in un mondo straziato a metà: da un lato la foresta verde e lussureggiante abitata dai cinerei, dagli erborei, dagli acquatici e dai nocturni e dall’altro la foresta di pietra e metallo degli umani. Un romanzo di genere, avvincente e avventuroso, un viaggio alla scoperta di se stessi, oscuro e rivelatore. Un’opera visionaria in cui si affronta soprattutto un grande tema: 
la paura dell’altro, del diverso.

Le sembrava quasi che dicessero: Siamo i soli degni di esistere”.
Si chiese come facessero gli umani a vivere isolandosi dal mondo in quel modo: allontanavano tutto e tutti con la violenza, per poi barricarsi dietro a quelle alte mura. L’unica cosa per cui c’era spazio erano essi stessi. Lo trovava un atteggiamento
 egoista e vanitoso.

Europa Edizioni

giovedì 27 giugno 2019

Cristina Penco


L'autrice Cristina Penco, genovese classe 1980 è laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna. Dal 2006 vive a Milano. Giornalista professionista collabora come freelance con testate nazionali come «Lei Style» e «Vero», spaziando dal mondo delle celebrities all’intrattenimento, fino a costume e società. Ha lavorato nella redazione televisiva di Detto Fatto di Raidue. Si è occupata anche di imprenditoria, management e leadership. Negli ultimi anni si è appassionata sempre di più alla storia e alle vicende delle famiglie reali europee, in particolare a quella inglese.


Era un'attrice affermata, ha mollato la recitazione per vivere il sogno: sposare il principe Harry. Ma a corte non è tutto semplice: l'etichetta, la tradizione millenaria, l'attenzione – a volte eccessiva – delle cronache rosa possono essere soffocanti. Meghan, però, non si lascia schiacciare, il suo obiettivo è quello di cambiare, col suo comportamento spontaneo, certe regole vetuste. Il libro “Meghan Markle, la duchessa ribelle”, racconta le vicissitudini della nuova duchessa di Sussex

Anche le donne adulte sognano il principe e vivono nella fantasia delle fiabe come da bambine”. Sono le parole di Meghan Markle, scritte sul suo blog in occasione del matrimonio di William e Kate, quando la giovane attrice non immaginava nemmeno che sarebbe diventata la moglie di Harry. Invece a volte le strade delle vita si incrociano in maniera inaspettata, trasformando in realtà quello che nemmeno si osava sperare.
Ma se il matrimonio con Harry ha cambiato la vita a Meghan, anche lei ha mutato diverse dinamiche in casa Windsor. A raccontare la 'rivoluzione' portata dall'attrice americana nell'ingessata monarchia britannica è Cristina Penco.

edito da Diarkos.




lunedì 17 giugno 2019

Aldo A.Mola



Ha dedicato mezzo secolo allo studio di Giolitti.
Contitolare della Cattedra Théodore Verhaegen di Bruxelles, è il più autorevole storico della massoneria in Italia e ha scritto numerose
biografie, oltre a opere sulla monarchia in Italia, l’unificazione nazionale, la crisi del 1922 e sul Referendum monarchia-repubblica del
2-3 giugno 1946. Dal 1982 collabora con l’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e con l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici (Napoli). Oltre a dirigere l’Associazione di studi storici
Giovanni Giolitti (www.giovannigiolitticavour.it),
 presiede il Comitato scientifico del mensile «Storia in Rete». Dal 1980 è Medaglia d’Oro per la Scuola, la Cultura e la Scienza. Gli sono stati conferiti
il Premio presidenza del Consiglio dei ministri (2003) e la Targa
d’Argento del Presidente della Repubblica (2005). Nel 2017 ha concorso
alla traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina
Elena nel Santuario-Basilica di Vicoforte, in provincia di Cuneo


Ha cercato di evitare l'intervento dell'Italia nella Prima guerra
mondiale e ha capito il pericolo del fascismo sin dall'inizio della sua
affermazione, nel 1922.


Il saggio ricostruisce in modo dettagliato la figura di Giolitti partendo proprio dall'ultimo atto, la sua uscita di scena corrispondente all'ingresso nel panorama politico-istituzionale di Benito Mussolini. 

Da lì, viene poi ripercorsa la straordinaria carriera politica di Giolitti, che fu cinque volte presidente del Consiglio dei ministri tra il 1892 e il 1921. Deputato dal 1882 alla morte, ministro

del Tesoro e delle Finanze (1889-1891) nel governo presieduto da Francesco Crispi, e dell’Interno in quello guidato da Giuseppe
Zanardelli (1901-1903) fu il motore della svolta liberale di inizio Novecento e delle grandi riforme politiche, economiche e sociali che affermarono l’Italia tra le grandi potenze. Tra le sue principali
riforme, si ricorda il varo del diritto di voto universale maschile (1912-1913). Nel 1914 tentò di scongiurare il coinvolgimento dell’Italia nella Grande guerra: aveva capito che l'intervento bellico non avrebbe giovato alla nazione. Avrebbe richiesto un tributo enorme di vite e risorse e sarebbe stato devastante per gli equilibri interni e internazionali.
Monarchico, liberale e democratico, non vide di buon occhio l'avvento
del fascismo e nel 1924 votò contro il governo Mussolini. “Chiunque
avesse voluto un vero progresso – si legge nel libro di Mola – avrebbe
dunque dovuto puntare non sul Mussolini al volante di un bolide fermo,
in cerca d’un futuro ignoto a lui medesimo, ma sullo Statista solido e
pacato, consapevole di sé e dei problemi in campo”. Cioè su Giolitti,
che legò il nome alla stagione più fiorente del Novecento: l’ultima di
vera e piena indipendenza dell’Italia.

Rimane insuperato statista della Nuova Italia.


Rusconi Editore