giovedì 29 novembre 2018

Aldo di Mauro



Scrittore, Saggista, Poeta è nato a Napoli dove vive. Ha pubblicato: Parole e Cose (Poesie) - Edizioni del Delfino, 1970 Tracce di vita (Poesie) - Tullio Pironti Editore, 2001 Occhi negli occhi (Poesie - Teatro) - Graus Editore, 2006 Elogio della filosofia (Saggio) - Per Versi Editori, 2007 Ma tu chi sei (Romanzo) - Graus Editore, 2007 Il dolore. Perché? (Saggio) - Graus Editore, 2008 Terapia d’amore (Romanzo) - Graus Editore, 2009 Tuffi nell’anima (Poesie) - Graus Editore, 2010 Elogio della malaparola (Saggio) - Tullio Pironti Editore, 2011 Da quel diario segreto (Romanzo) - Graus Editore, 2012 Ma che vogliono questi poeti (Poesie) - Galassia Arte Edizioni, 2013 Un assaggio di Napoli (Saggio) - Graus Editore, 2013




I segreti di Matilde è una detection, disvelamento del doppio fondo 

dell’esistenza. La narrazione, con una scrittura semplice e immediata, avvince 

il lettore in una storia multipla, una sequenza di scene, pronte alla 

rappresentazione, in un intreccio volutamente plurale, privo di un reale 

protagonista, a dispetto del titolo, anch’esso fuorviante nel sapiente gioco di 

specchi che lo scrittore maneggia con destrezza, quasi a siglare un nuovo 

patto autore-lettore.


Paola Villani




Matilde, governante della famiglia De Blasis, è considerata da tutti un punto di riferimento cui poter confidare i propri momenti di fragilità e dolore. Matilde conosce il segreto di ciascun membro della famiglia, sconosciuto agli altri e questi segreti sono il suo patrimonio esistenziale, ma le procurano sofferenza, amplificata dalla solitudine. Suicidio, tradimento, violenza, perfino un omicidio, ma anche tanto amore, sono gli ingredienti del romanzo, su temi sempre più ricorrenti nella nostra quotidianità. “Un romanzo avvincente, a tratti con i toni e i colpi di scena del thriller. ... le righe di Aldo di Mauro sono, per noi, come delle piste, percorrendo le quali, pur nell'enigma e come in uno specchio, la riflessione del lettore viene provocata. Grazie a questa strategia letteraria, il lettore diventa filosofo, un quaerens cur, uno cioè che si chiede ricorrentemente:“ perché?”
Pasquale Giustiniani



Editore Homo Scrivens

giovedì 22 novembre 2018

Carlo Fedele e Ferdinando Kaiser


Il 28 novembre 2018 alle ore 17.00 la "Story-tellers Edizioni" ha il piacere di presentare l’ultimo lavoro di Carlo Fedele e Ferdinando Kaiser, " ‘A ttattìa - onna ca va, onna ca vene
Cinquanta poesie in lingua napoletana, cinquanta scatti fotografici per un unico emozionante racconto: Napoli. Ma è una Napoli, quella presentata dai due autori, che fuga qualsiasi tentazione al racconto stereotipato, alla cartolina da incorniciare, all’idea che si camuffa da realtà.
C’è la vita di ogni giorno, e di ogni uomo, in questo emozionante viaggio tra le mille anime inquiete della città del golfo; un continuo peregrinare che parte e torna per raggiungere punti mai toccati prima, eppure già sfiorati mille volte. È come una risacca (o, per dirla con il neologismo pensato da Raffaele Bracale, una ttattìa, appunto) questo racconto che scivola lungo i sentieri del quotidiano e risale attraverso i misteri di migliaia di anni di storia, per trovare sintesi emozionale tra le sfumature di colori e suoni che animano il lavoro dei due autori.
Un lavoro impreziosito dall’introduzione di Toni Cosenza, che apre al lettore lo scenario del racconto nel quale si muove l’opera, delineandone confini e obiettivi, e dalla postfazione di Rossana Di Poce, che ne trae le somme, oltre ai contributi del già menzionato Raffaele Bracale e di Gianni Lamagna.
Ne ‘A ttatìa non vengono lasciati margini al non detto o spazi all’improvvisazione del momento. La parola si fa scatto, l’immagine diventa verbo, in un continuo gioco di rimandi che ne esalta appieno la completezza.
Presentiamo ‘A ttattìa nella splendida cornice della chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi a Materdei, luogo di culto eretto nel 1603 e di recente riaperta al culto. 
Oltre gli autori dell’opera, interverranno (in stretto ordine alfabetico):
Samuele Ciambriello - Garante dei detenuti per la Regione Campania, Giornalista
Toni Cosenza - produttore Rai, musicista
Rosanna Di Poce - giornalista, archeologa
Ciro Guida - Responsabile culturale e sociale della Chiesa di Sant'Agostino
Gianni Lamagna - cantante, attore
Brunella Selo - voce narrante, attrice/cantante
Patrizia Spinosi - cantante, attrice
Moderatore:Antonio Salzano - giornalista



sabato 17 novembre 2018

Francesco Recami


Francesco Recami
classe ’56, ha esordito nel 1996 in Mondadori come autore per ragazzi e dal 2006 collabora con la casa editrice siciliana Sellerio. Nominato nella cinquina finalista del
Premio Campiello
nel 2008 (“Il superstizioso”), vincitore del Premio Scrittore Toscano nel 2009 (“Il ragazzo che leggeva Maigret”), entrato nella dozzina pre-finalista del
Premio Strega

(“Prenditi cura di me”, 2010), viene selezionato per il Premio Castiglioncello e per il Premio Capalbio. Dal 2011 racconta le storie de “La casa di ringhiera” e nel 2015 si aggiudica la vittoria del Premio Chiara con una raccolta di racconti.
Venerdì 23 alle ore 17, l'Hotel Napoli Mia in via Toledo 323 Napoli



venerdì 9 novembre 2018

Ketti Martino



Nata a Napoli, laureata in Filosofia, abilitata in Psicologia Sociale. Ha insegnato nella Scuola pubblica.
Ha pubblicato le raccolte poetiche I poeti hanno unghie luride (Boopen Led, 2010) e Del distacco e altre impermanenze (La Vita Felice, 2014) con la quale ha vinto la II Edizione del “Premio Nazionale di Poesia Città di Conza della Campania” (2016).
Ha curato con Floriana Coppola l’Antologia Poetica La poesia è una città (Boopen Led). Suoi testi sono presenti in Antologie Poetiche tra cui Alchimie e linguaggi di donne (Boopen Led); Alter ego. Poeti al Mann (ArteM); Percezione dell’invisibile (L’Arca Felice); Ifigenia siamo noi (Scuderi).
Suoi versi sono presenti in numerose Antologie tradotti anche in spagnolo e inglese.
Molti suoi testi e/o recensioni sono presenti su blog e siti letterari italiani e stranieri.
NellEnciclopedia degli scrittori inesistenti (BoopenLed), Le parole del mistero. Il perturbante nel quotidiano (Neverland). Sono presenti suoi racconti e suoi scritti di narrativa .Nel 2014 ha ideato e curato, a Napoli, la rassegna di poesia Poesia sospesa al bar. Ha preso parte con la lettura di suoi testi a diverse manifestazioni artistico-letterarie sul territorio campano e nazionale.


Le parole hanno l'ambizione di raccontare il sacrificio/di affidare agli occhi la complessità del tempo





La raccolta poetica, con postfazione di 

Costanzo Ioni,

focalizza la sua attenzione sul Tempo e 

sui mutamenti, 

le lacerazioni, 

le evoluzioni 

che l'accompagnano

Quella di Ketti Martino è una Poesia 

di vuoti e di silenzi, 

di una navigazione ieratica verso

 nuove frontiere, 
                  
umane ed espressive 

Un taccuino di viaggio interiore denso di appunti

e rielaborazioni di vissuto personale e universale




EDITO DA OEDIPUS




martedì 16 ottobre 2018

Marco Perillo




Napoletano, giornalista, poeta, autore di romanzi e racconti, saggi e testi teatrali.Laureato in Lingue e Letterature dell’Europa e delle Americhe.Ha conseguito a Torino il Master in Tecniche della Narrazione della Scuola Holden di Alessandro Baricco. Vanta esperienze in ambito teatrale e oggi è redattore del quotidiano Il Mattino di Napoli. 






Misteri irrisolti, curiosità e leggende di oltre duemila anni vissuti all’ombra del Vesuvio





Da Mercoledi 18 Ottobre in libreria

Napoli è spesso descritta come la “città velata”: un enigma da svelare e nel quale le storie di una millenaria civiltà sono un pozzo senza fondo, al quale attingere senza mai saziare la sete di conoscenza. Per quanto possiamo applicarci, quel velo non riusciremo mai a toglierlo e i segreti di questa città-mondo resteranno senza spiegazione. «Napoli è il mistero della vita, bene e male si confondono, comunque pulsano», sosteneva un artista come Lucio Dalla, conoscitore e amante della città. Questo libro è un invito a un viaggio tra le storie meno conosciute, forse dimenticate, secondarie ma non troppo, di oltre duemila e cinquecento anni vissuti all ombra del Vesuvio. Alla fine di questo excursus lungo strade alternative, vicoli del tempo meno battuti ma non per questo meno affascinanti, sarà possibile comprendere meglio quella che è stata la Storia ufficiale della città e cogliere qualche aspetto non meno importante che ancora sfugge a chiunque ammiri questo luogo fuori dal comune.


Tra le storie napoletane più suggestive e nascoste:

Sant’Aspreno e l’“invenzione” dell’aspirina
Agrippino, quel primo patrono dimenticato
Arnaldo da Villanova e il Graal
All’ombra del Vesuvio
Maria di Durazzo stuprata e vendicatrice
Tirinella e Alvise, i Paolo e Francesca napoletani
Mastro Nicola e lo sdoganamento della pizza

Il figlio del re eliminato da Cesare Borgia
Orge e delitti nel convento maledetto
Simboli occulti a san Domenico maggiore
I vampiri all’ombra del Vesuvio
Il re lazzarone e la licenziosa Lady Goudar
I segreti dell’ordine osirideo egizio
Picasso, Stravinskij e la bravata
In galleria Umberto
L’Olocausto e il terribile destino del piccolo Sergio
Se le mummie aragonesi svelano tumori e altre patologie
La città delle identità celate: Banksy, Ferrante, Liberato



Newton Compton Editori

martedì 9 ottobre 2018

Paolo Miggiano



Nato a Minervino di Lecce, classe 1954. Laureato in Scienze dell’Investigazione, con un master in “Criminologia” e in “Valorizzazione e gestione dei beni confiscati alle mafie”, è giornalista pubblicista. Per molti anni elicotterista della Polizia di Stato. Già membro della Direzione Nazionale di CittadinanzAttiva Onlus e degli Organismi di rappresentanza dei lavoratori della Polizia di Stato. È stato coordinatore e responsabile dei progetti editoriali della Fondazione Pol.i.s., con la quale tutt’ora collabora. Tra i suoi libri: Morire a Procida (la Meridiana); I nuovi modelli di sicurezza urbana (Arac- ne); Qualcun altro bussò alla porta (Spot-zone); A testa alta (Di Giro- lamo Editore) – Premio Giancarlo Siani 2012; Premio Tulliola Filip- pelli 2014; Premio Fortuna 2017; Ali spezzate (Di Girolamo Editore) – Premio Nabokov 2015; Premio Nicola Zingarelli 2015; Premio Tulliola – Renato Filippelli 2015 – 2016; Premio Gran Prix 2016; Pre- mio Medusa Aurea 2015 – 2016; Premio San (Remo) Amatori 2016; Premio Nazionale per la Legalità e la Sicurezza Pubblica 2016; Premio “Fortuna Dautore” 2015; Premio l’Iride 2016; Premio Essere donna oggi 2016; Premio L’Arcobaleno Napoletano 2016; Premio Sal- vatore Quasimodo 2016; Premio Città del Galateo 2017; PNIN – Antologia AA. VV. (Tra le righe libri) – Premio Nabokov 2016; La guerra di Dario (Tra le righe libri) – Premio Nabokov 2017; Fuori tutto, AA. VV. (L’Erudita).


Di solito, quando un lavoro di scrittura è terminato, si scrive FINE. Qui, no! Qui termino il mio racconto di un viaggio emozionante. Ora tocca ad altri proseguire. Scrivere altre parole. Cogliere altre emozioni. Qui l’imperativo è continuare a percorrere le strade della Méhari. Proseguire il viaggio. Non fermarsi. Non fermarsi neanche davanti ai dubbi e alle zone d’ombra. Continuare a diradare le nubi, a cercare la verità. Non importa chi sale su questa spiaggina. L’importante è che chi metterà le mani su questo sterzo, le metta con la consapevolezza di far camminare un messaggio,la passione di un’idea. 
                   Un’idea di libertà.Buon viaggio sulle strade della Méhari, 
                           l’automobile che neanche la mafia ha fermato.
CONTINUA
NA K14414. Le strade della Mèhari di Giancarlo Siani”, il nuovo saggio non-fiction di Paolo Miggiano, pubblicato dalla Alessandro Polidoro Editore, con in quarta di copertina un generoso e sincero richiamo alla partecipazione scritto da Roberto Saviano,è in tutte le librerie da maggio di quest'anno.
E' la storia di un viaggio molto particolare. Quello della Citroën Méhari appartenuta a Giancarlo Siani, il cronista del quotidiano “Il Mattino” di Napoli, ucciso dalla camorra, proprio a bordo della sua “spiaggina”, il 23 settembre 1985. Un viaggio iniziato, o forse sarebbe meglio dire ripreso, il 23 settembre 2013, 28 anni dopo l'omicidio del giovane giornalista. Quel giorno la Mehari fece il percorso che avrebbe dovuto compiere il 24 settembre 1985, se la “camorra nostra”, violenta e brutale, non avesse posto fine all'esistenza di Giancarlo: dal Vomero, dove il cronista abitava, fino a via Chiatamone, presso la sede del quotidiano “Il Mattino”, il giornale per il quale Giancarlo, ancora “abusivo”, scriveva da anni e raccontava fatti di camorra e non solo.
Sono trascorsi ormai cinque anni dal 23 settembre 2013 e la Mehari, rimessa in moto quel giorno da Roberto Saviano, ha attraversato, come documentato con dovizia di particolari in questo libro, numerose strade: da Napoli a Roma, con tappe alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, fino a Bruxelles, al Parlamento Europeo. E poi un lungo percorso per le strade dell'Emilia Romagna, del Lazio, della Calabria. E tanto altro ancora.Su questa ormai gloriosa auto viaggiano la memoria di Giancarlo Siani, quella delle vittime innocenti di criminalità, dei giornalisti uccisi e minacciati da mafie e terrorismo e tante altre storie di legalità e coraggio.Paolo Miggiano ci racconta non solo la cronaca del viaggio della Mehari di Giancarlo Siani di questi ultimi cinque anni, ma soprattutto il senso, il suo essere portatrice di istanze finalizzate a una reale, concreta ed equa tutela giuridica di tutte le vittime dei reati, secondo quanto prescrive la normativa europea, e il suo essere simbolo della libertà di stampa, soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo vivendo.Il viaggio della Mehari cattura e rapisce perché racconta storie di persone normali, che la ferocia del crimine ha reso eccezionali loro malgrado. E perché evidenzia quanto sia fondamentale proseguire senza soluzione di continuità l'impegno nella lotta alle mafie, attraverso il coinvolgimento sinergico diistituzioni, associazioni e cittadini. Di tutti. Nessuno escluso.


Alessandro Polidoro Editore