mercoledì 14 giugno 2017

Renato Fiorito



La biografia di Renato Fiorito
 è stata pubblicata su questo Blog 
il 14 Maggio 2017 in occasione della presentazione del libro Legàmi







...La Palestina era un paese unito.
Ci vivevano in pace ebrei e musulmani.
Dividerlo sembrava impossibile.
Eppure fu diviso e fu guerra
e questa guerra non è mai finita.
Una strada segna il confine inventato.
Il suo tracciato è disseminato di morti...



Dalla postfazione al libro di Manuel Cohen
    
“Non è semplice, non è agevole, non è facile affrontare un tema tanto spinoso, dirimente e divisorio quale è la vicenda israelo-palestinese nel suo complesso. Renato Fiorito si misura con una questione che ha poco o nulla di oggettivo, continuamente soggetta come è alle sovrastrutture del nostro immaginario (di uomini, per giunta, distanti e occidentali); variabilmente segnata, come si presenta o come appare, dalle continue e giustapposte letture di contesto e visioni ideologiche preconcette e unilaterali: di volta in volta filoarabe, filoisraeliane, filoamericane, antigiudaiche, antimusulmane, antimperialiste, colonialiste, filoccidentali, filorientali. Se solo riflettiamo sul recente passato, appare evidente, ad esempio, che mentre gli USA hanno funto da alleato e da spalla, imprescindibile e a prescindere, per Israele, appoggiando in toto le politiche dei governi che si sono vieppiù succeduti, in Italia esponenti dell’intero arco costituzionale si sono mossi apertamente a sostegno dei palestinesi: da D’Alema a Craxi, da Andreotti ad Almirante. La sinistra italiana si è lacerata e divisa (anche) su questo conflitto (risulterà utile, per chi volesse approfondire, il dibattito e gli strappi, in particolare del PCI e del PSI, il saggio di Maurizio Molinari, La sinistra e gli ebrei in Italia, 1967-1993, Corbaccio, Milano 1995); come, negli anni più recenti, la Destra, storicamente antisraeliana, antisionista e antisemita, ebbe uno scarto con la visita di Gianfranco Fini nello stato d’Israele (24 novembre 2003), visita che provocò la rottura con diversi parlamentari ex AN, capitanati da Alessandra Mussolini.

    Si misura, dunque, il nostro autore, con una materia tanto incandescente quanto divisoria. Lo fa attraverso la scrittura in versi, e non è poco. E forse, proprio e solo l’arte, la poesia, possono arrivare a dire la natura e la naturalezza delle cose e degli uomini, possono dirlo nella formularità più scoperta della lingua più assertiva: “Io vorrei solo vivere in pace sulla mia terra. / Né troppo vicino, né troppo lontano dagli altri. / La gente è fatta per vivere insieme”.(Il muro); molto più, e forse meglio di tante disanime sociologiche, di tante ricognizioni geopolitiche, di tanti tentativi di mediazione culturale.…”

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