Christopher
Legrady
da
ragazzo sognava di essere molte cose, ma di certo non uno scrittore.
Sin
dai tempi della scuola è sempre stato un tipo con la testa tra le
nuvole, sempre a sognare ad occhi aperti e costruire mondi
impossibili nella sua mente. Conclusi gli studi si è ritrovato a
guardare di più se stesso e a scoprire una passione che lui stesso
non aveva capito di avere finché, quasi per gioco, non si è messo
alla scrivania con carta e penna e ha cercato di rendere un po’ più
reale ciò che viveva solo nella sua testa. Ora ha venticinque anni e
vive a Budapest, in Ungheria.
Il
cielo limpido e luminoso, Raech ed Ashlee della specie dei cinerei,
stanno volando sopra la foresta. L’improvvisa carenza di animali e
la scoperta di un attacco degli umani a un loro villaggio, li mette
in allarme. Forti e impavidi decideranno insieme ad altri cinque
amici di specie diverse di scoprire cosa sta succedendo. Raech,
Ashlee, Jessie, Elizabeth, Tommy, Max e Sarah scopriranno villaggi
distrutti e nuovi robot creati dagli umani. Lotteranno contro belve
feroci. L’autore ci trasporta in un mondo straziato a metà: da un
lato la foresta verde e lussureggiante abitata dai cinerei, dagli
erborei, dagli acquatici e dai nocturni e dall’altro la foresta di
pietra e metallo degli umani. Un romanzo di genere, avvincente e
avventuroso, un viaggio alla scoperta di se stessi, oscuro e
rivelatore. Un’opera visionaria in cui si affronta soprattutto un
grande tema:
la paura dell’altro, del diverso.
Le
sembrava quasi che dicessero: Siamo i soli degni di esistere”.
“Si
chiese come facessero gli umani a vivere isolandosi dal mondo in quel
modo: allontanavano tutto e tutti con la violenza, per poi barricarsi
dietro a quelle alte mura. L’unica cosa per cui c’era spazio
erano essi stessi. Lo trovava un atteggiamento
egoista e vanitoso.
Europa
Edizioni
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