mercoledì 3 ottobre 2018

Pier Paolo Dal Monte


Pier Paolo Dal Monte,Chirurgo, già autore di numerose pubblicazioni scientifiche e coautore di libri di argomento chirurgico e di bioetica, è membro del Consiglio direttivo della Fondazione Chirurgo e Cittadino. Editorialista del blog de «il Fatto Quotidiano», ha pubblicato nel 2013: L’allucinazione della modernità. Scrive sul blog ilvelodimaya.org.

Il Pedante, noto Blogger "misterioso"  coautore del libro Immunità di legge - i vaccini obbligatori tra scienza al governo e governo della scienza



Una lucida e preoccupata analisi dell’uso distorsivo e improprio della scienza fatto da alcuni esperti nella recente querelle esplosa a proposito della obbligatorietà delle vaccinazioni imposta con decreto legge”
(Dalla prefazione di Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Bologna)

Il 7 giugno 2017 è entrato in vigore il “decreto vaccini” che ha reso obbligatorie dodici vaccinazioni per l’età pediatrica (poi ridotte a dieci), pena l’esclusione dagli asili e sanzioni pecuniarie per igenitori.
Il decreto è stato emesso sull’onda dell’allarme seguito al calo delle vaccinazioni, di alcuni decessi causati dal morbillo e della crescente esposizione mediatica dei cosiddetti “no-vax”. Ma l’allarme era giustificato in quelle proporzioni?
Già prima del provvedimento, a non vaccinare i propri figli era una sparuta minoranza e le malattie più gravi contro cui ci si vaccina erano sparite nel nostro Paese.
Intervenire estendendo e rinforzando l’obbligatorietà è stata la scelta giusta? E costringere i medici ad accettare senza condizioni il nuovo calendario vaccinale, anche con la minaccia della radiazione, ha giovato all’autorevolezza e all’indipendenza della professione sanitaria?
Che cosa implicano, dal punto di vista etico e politico, queste imposizioni?
Portando l’analisi dalla situazione italiana a quella internazionale dei mercati farmaceutici e della regolazione, gli autori denunciano la tendenza a ridurre la complessità e l’evoluzione delle conoscenze scientifiche a verità dogmatiche con cui dividere, discriminare e governare la società.

Nel caso dei vaccini e della salute, come già in quello dell’economia e delle politiche contemporanee in generale, la presunta natura “tecnica” e “inevitabile” delle decisioni erode sempre più pericolosamente gli spazi della democrazia.
Imprimatur Editore

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